venerdì 27 maggio 2016

ADOLF HITLER

Mi sono inscritto nella scuola reale di Linz, ero  un allievo problematico e dal rendimento non certo brillante: faticavo ad integrarmi, a studiare e ad avere un rapporto armonico con studenti e professori.  lasciai la scuola a sedici anni. Nel 1906 ebbi il permesso di visitare Vienna, ma non sono riuscito ad ottenere l’ammissione nella prestigiosa scuola d’arte. Durante i miei anni a Vienna  formai dei pregiudizi sugli ebrei, sull’interesse per la politica e le sulle capacità oratorie.

Una volta che ho ottenuto il potere,ho deciso di riorganizzare l’istruzione in Germania. Per far diventare i ragazzi tedeschi dei veri Nazional Socialisti al cento per cento, ho deciso di istituire il Corpo Ausiliari dove vengono  ammorbiditi, per sei, sette mesi... Dopodiché, qualunque coscienza di classe o di status sociale possa essergli ancora rimasta... se ne occuperà la Wehrmacht [l'esercito tedesco]. A partire dagli anni '20, il Partito Nazista considerò la gioventù tedesca un obiettivo speciale dei suoi messaggi propagandistici. Quei messaggi insistevano sul fatto che il Partito costituisse un movimento particolarmente adatto ai giovani, in quanto fortemente dinamico, dalla mentalità elastica e che guardava al futuro con ottimismo. Milioni di giovani Tedeschi, inoltre, vennero conquistati dal Nazismo sia all'interno delle classi scolastiche che attraverso le attività extracurricolari. Inoltre, le autorità tedesche proibirono la costituzione di nuove organizzazioni giovanili. e la Gioventù Hitleriana La Gioventù Hitleriana e la Lega delle Giovani Tedesche furono gli strumenti principali che i Nazisti usarono per plasmare le convinzioni, il modo di pensare e le azioni della gioventù in Germania. leader dei giovani pianificavano e controllavano attentamente le attività da svolgere e organizzavano eventi per diffondere la propaganda. In seguito ad un ulteriore trasloco della famiglia, Adolf visse per sei mesi nei pressi di un grande monastero benedettino. Nello stemma del convento figurava in posizione assai visibile una svastica.



Bonini, Cantadori, Okang

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